Magic Love

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  1. Cassandra Blacke89
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    we continua!
     
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    o Dio è un secolo che non l aggiorno, ma mi sembrava che non interessasse più a nessuno e l ho abbandonata. ahahah
     
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  3. Cassandra Blacke89
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    io sto aspettando da un secolo..
     
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    ok al più presto continuerò promesso.
     
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    Magic Love

    4Capitolo


    Yuuki

    Le ore passavano lentamente.
    Quel maledetto orologio non voleva camminare, ero stanca e non vedevo l ora di ritonarne nel mio appartamento. Sbuffai mentre il prof spiegava qualcosa che non avevo dato il minimo ascolto, il mio cervello non connetteva più.
    Quando poi l ora esatta scoccò i studenti presero le cose in fretta e volarono via, io feci la stessa cosa, non volevo starmene un altro minuto in più la dentro.
    Uscii dall università di corsa e andai dritta a casa, entrai e buttai la borsa sul letto. Dalla porta esterna c era un cumulo di lettere, li presi in mano e li sfogliai: una era di papà, l altra di Yori e altre bollette. Mi fece male al solo nominarle.
    Mi preparai da mangiare e mi ritorai nel letto, avevo bisogno di una buona dormita per recuperare le forze.
    Neanche il tempo di mettere la testa nel cuscino che suonò il campanello, mi alzai e andai a vedere chi era.
    Davanti a me si trovava la vechia di sotto, con quel vestito stracciato e con la scopa in mano.
    "Finalmente" disse aggrottando un sopracciglio.
    Che voleva questa qua.
    "Mi dica" dissi in un tono calmo.
    "Credo che lei ha la memoria corta, signorina" mi guardò fissa nei ochhi.
    "Miillumini allora"
    "Deve potare le mie rose, li sotto nel giardino. Mi ha detto cosi quel giorno"
    Vero glielo avevo promesso, ma per via della scuola e del lavoro me lo ero dimenticata, cosi da brava anche se i nervi erano a fior di pelle, mi sbracciai e iniziai a potare le sue rose.
    I steli erano ricolmi di spine lunghe e sottili.
    Quando finii mi ritrovai con le mani sanguinanti. Me li ricoprii con delle gazze e poi pensai al giorno dopo all università, non potevo andarci cosi, optai per dei guanti, eravamo d inverso di sicuro nessuno lo avrebbe notato.


    Il mattino dopo mi alzai come uno zombi e mi diressi a lezione.
    Il freddo della sedia mi fece tremare, era strano che non ci fossero i riscaldamenti accesi.
    Dopo un pò l aula si rimpii di gente e il prof fece la sua comparsa.
    La lezione iniziò.
    Aspettavo con ansia la pausa pranzo ma era come se non arrivasse mai; guardavo l orologio con insistenza fino a che mi addormentai sul banco.
    Il sonno fu movimentato, sentivo il tavolo muoversi, ma pensai nella mia testa che era impossibile.
    Mi svegliai stanca più di prima e mi guardai in giro.
    Era tutto normale.
    Mi appogiai nuovamente la testa sul banco e sentii di nuovo quella piccola vibrazione.
    Dopo cinque minuti la penna che era sul tavolo cadde.
    Il cuore iniziò a battere forte, forse non era solo una concidenza, forse stava veramente sucedendo qualcosa.
    Avevo una brutta sensazione che mi ronzava in testa, lo stomaco era teso come se aspettasse il colpo.
    Fece alcuni sospiri e poi mi regolai, ma mi sentivo strana per davvero.
    Il prof spiegava normalmente come se non avesse avvertito nulla, i miei colleghi stavano attenti o chi giocherellava con il foglio, forse stavo impazzendo, si questo era.
    Quando la lezione conclusa avanzai verso la porta e i mie occhi fissarono un apiccola crepa sul muro, ero sicura che non ce ne fosse.
    "Signorina c è qualcosa che non va" chiese il prof.
    Guardai ancora e poi risposi"no" uscii in tempo che qualcosa di incredibile fece sussultare tutti.
    Un boato.
    Tutti si fermarono.
    Il silenzio era padrone e nemmeno a contare a tre, che il pavimento iniziò ad alzarsi come se ci fossero delle onde.
    Dal silenzio alle urla.
    La terra era in movimento in coclusione :terremoto.
    La sensazione di prima mi fece vacillare per un momento tesi la mano su una panchina e mi fermai, mi sentivo la testa esplodere, dovevo fuggire, ma le gambe non si muovevano. Erano immobili.
    Cammina ti prego.
    Poi ecco la mia salvezza, le gambe r iniziarono a trovare il loro movimento, cercai un nascondiglio e mi infilai senza pensarci due volte.
    Guardavo la scena sconvolgente: dai muri, dalle trave e dalle cose che c erano cadere una dopo l altro.
    Chiusi gli occhi per la paura e poi dopo in grande finale il silenzio più assoluto.
    Quando mi risvegliai e gli occhi si abituarono a quella nuova atmosfera rimasi terrorizzzata, la scuola non esisteva più, per lo meno.
    C erano massi enormi che coprivano le vie di uscita principale, il suolo era ricolmo di polvere e detriti che facevano mancare il respiro; presi il fular e lo misi sulla bocca. Iniziai a pellustrare le vie facendo molta attenzione a non prendere le vie poco sicure, ci sarà stato qualcuno che non avuto il tempo per scappare, non vlevo crederci di essere rimasta sola.
    Camminai per un bel pò fino a che non iniziai ad avere freddo, le mani mi tremavano ed erano diventati viola.
    "C è nessuno" dissi con il fiatone.
    Nessuna risposta.
    Poi uno scricchiolio e vidi tre sagome avvicinarsi.
    Guardai bene e notai i due prof che avevo e una ragazza tra le braccia del prof biondo, era ferita.
    "Stai bene" disse il prof moro, come si chiamava. Ah si. Kuran.
    Annui.
    "Dobbiamo trovare una via d uscita presto, non credo che regerà la struttura in queste condizioni" e aveva ragione.
    "La via nord e ovest è bloccata" dissi battendo i piedi per terra per riscaldarmi.
    Kuran mi guardò." Hai freddo" mi chiese.
    Guardai i suoi occhi magneti che dalla prima volta mi avevano attratti e annui inconsapevolmente, sentii solo dopo qualcosa posarsi sulle mie spalle.
    "Ma"
    "ne hai più bisogno tu" disse con voce pacata.
    "Kaname è meglio che procediamo" Il prof Ichijio parlò, lo fissai era come se non pessase nulla quella ragazza, i suoi muscoli erano rilassati e non tesi.
    Cominciammo a camminare, Kaname davanti e io ero dietro di lui.
    All interno c era solo desolazione, a volte si sentiva lo scricchilio di alcuni piccoli pezzi di tampone cadere e ogni volta tremavo.
    "Non ti preoccupare per il momento non ce ne trovrebbero essere" disse in modo dolce, e tale parole mi fecero tranquillare.
    Come faceva a saperlo. Era mago.
    Alla fine ci fermammo dove una volta c era l infermeria, le sedie erano pieni di polvere e la buttai giù per sedermi, mi facevano m ale le ginocchia per il freddo e lasciamo perdere le mani che bruciavano .
    Mi alzai di scatto quando lo stomaco vibrò e una nuova scossa giunse, chiusi gli occhi ma non sentii nulla.
    SEntivo il cuore battere a mille, un profumo di rose che mi facevano ricordare la giornata precedente. Alzai lo sguardo e vidi lui, di fianco a me con le braccia che mi stringevano dolcemente la vita.
    Non so cosa mi successe, ma mi senti male.
    Una nuova sensazione mai provata mi accavallò i sensi e persi il controllo sul mio corpo.
    Come una rosa che si afloscia sul suolo, ma non toccai il pavimento perchè due forte braccia mi sorressero e mi sussurano dolcemente e molto piano" ci sono io"
     
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  6. Cassandra Blacke89
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    stramega bello questo è spiegato in modo giusto a differenza degli altri capitoli!
    continuala...
     
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    5Capitolo


    Kaname

    Il terremoto aveva distrutto la maggior parte della struttura. Quella ancora intatta era poco ed era utilizzabile, con Takuma percorrevamo la strada più ripida, fatta di massi e crepe sul terreno, non era un problema per noi esseri superiori.
    Tra le braccia avevano le due studentesse che per motivi diversi erano svenute.
    Ricordo ancora quella sensazione di calore che quel umana mi aveva provocato, lo stomaco aveva fatto capolino mentre il suo corpo afflosciava sotto il mio.
    Il suo corpo freddo mi fece allarmare, ma stava bene adesso.
    Con cautela l avevo presa tra le braccia tenendola al caldo.
    Era talmente bella, con quei lineamenti eleganti e fini.
    Un angelo.
    Mi ero accorto che lei aveva provato delle sensazioni prima dell’ altra scossa, istintivamente mi ero portato vicino a lei e l avevo protetta.
    Yuuki. Quella ragazza era già entrata dentro l anima.
    Desideravo il suo sangue, era impossibile ma vero.
    E se fosse lei, la persona che tanto avevo cercato.
    Non lo sapevo per il momento, ma avrei indagato, conoscendola di più.
    "Kaname, da qui la strada è bloccata" mi fece notare Takuma.
    "Dobbiamo trovare un altra strada prima che faccia sera" il sole stava tramontando, ed era pericoloso camminare in mezzo a quelle macerie.
    Annui.
    Ma dopo mezz’ ora di ricerche non ne trovammo.
    "Non ce ne sono, dovremo aspettare che i soccorsi ci trovano" disse il mio amico.
    "Non è prudente rimanere qui, troviamo un posto per fermarci"
    Lo trovammo più i la della sala mensa ciò che rimaneva.
    Adagiamo le ragazze sui piccoli divanetti e li coprimmo con le nostri capotti.
    "Credo che tra poco si sveglieranno, spero che non abbiano una crisi di nervi"
    "Sempre melodrammatico Takuma"
    "Mi ricordo ancora quella volta, le orecchie mi fischiano ancora"
    "Comunque dobbiamo cercare di contattare l esterno" dissi guardandomi di qua e di la, ma nulla era tutto distrutto.
    Mi allontanai un poco per vedere se potevo arrivare dall’ altra parte dell’ edificio ma il terreno era spaccato a me, e si vedeva solo il vuoto di sotto. Era un bel salto, non ne avevo problemi ma rinunciai.
    Ritornai indietro e sentii qualcuno piangere e qualcuno che consolava quel pianto disperato, restai nascosto per osservare.
    "Dai non ti preoccupare andrà tutto bene" disse Yuki.
    "E se non ci troveranno" scoppiando a piangere l altra ragazza.
    "Lo faranno, vedranno che manchiamo mica siamo fantasmi. Dai adesso fammi un sorriso si risolverà tutto" l aveva fatta sorridere anche in quel momento, si adesso ne avevo la conferma quella Yuuki era speciale, emanava un calore che entrava anche nei corpi freddi.
    "Tu sei Yuuki giusto?"
    "Si esatto, e tu?"
    "Aya"
    "Allora piacere Aya" sorrise.
    Iniziarono a parlare e a scherzare, andava tutto bene e cosi li lascii un altro poco soli, per il momento non ce ne era bisogno.
    Takuma mi raggiunse subito nel sapere cosa avremo fatto, mi dovevo inventare qualcosa, peccato che la mente non ne voleva sapere, il mio unico pensiero era Yuuki.
    Mi sconvolse saperlo, come faceva una come lei ad essere arrivata cosi in profondità? forse neanche lei lo sapeva, si era comportata normalmente.
    "Kaname credo proprio che dovremo usare i nostri poteri"
    "No!"
    Avevamo fatto un accordo quando eravamo arrivati in quel luogo, niente cose sopranaturali.
    "Ma ne abbiamo bisogno"
    "Non si discute" lui annui sapendo che un ordine da me non doveva essere replicato.
    Ritornammo dalle ragazze che all istante si infiammarono, iniziarono balbettare e poi divennero silenziose.
    A interrompere il silenzio fu Takuma " avete sete o fame?" annuirono entrambe come bambole di porcellana.
    Dopo mangiato dove noi non toccammo nulla, ci riposammo chiusi un momento gli occhi e percepii uno sguardo su di me.
    Risi sapendo di già chi fosse.
    Tutto stava procedendo bene fino a che una scossa di assestamento giunse, balzai sull’ attenti, la natura fu più veloce di me e un pezzo di tetto cadde nella direzione delle ragazze.
    "Kaname!" urlò Takuma per avvisarmi, ma il cumulo di polvere si alzò e mi annebbio la vista.
    "Ahhhh" Aya aveva urlato ci precipitammo dove si trovavano, ma era bloccato.
    "Dannazione"
    "Togliamo i massi, state tranquille tra poco siete libere"
    "Yuuki, rispondimi...Yuuki" cosa le era successo, un freddo glaciale mi attraversò la nuca e con l aiuto di Takuma alzai tutti i massi rivelando la scena.
    I massi formavano una caverna stretta, e alla sua estremità cerano sia Aya e Yuuki, ma di lei vedevo solo i capelli lunghi al suolo.
    "Yuuki ...stai bene?"
    "Si"
    "Non dire stupidaggini stai sanguinando." prese un fazzoletto e le asciugò il sangue che stava correndo dalla fronte" perchè ti sei messa in mezzo?" Domandò.
    "E' stato istintivo" tossico, dovevamo fare in fretta.
    "Yuuki" la chiamai " le sentii le gambe?" Un masso le bloccava le gambe.
    "Una sola" disse strizzando gli occhi per il dolore.
    "Fermati adesso ti tiriamo fuori" Takuma mi anticipò e la raggiunse.
    "Uno e tre" il masso si sollevò e la tirai fuori. I suoi vestiti erano tutti impolverati , l adagiai al suolo ed esaminai la ferita. Non era grave ma doveva disinfettarla con qualcosa prima che il ruggine delle trave entrasse in circolo. la gamba era gonfia.
    "Non è nulla," la tranquillizzai,
    "Come fai a dire che non è nulla, sta gonfiando" disse istericamente.
    "Dobbiamo uscire subito di qua, prima che tutto cade giù" Takuma giunse vicino ad Aya e se l abbracciò per confortarla.
    "Fidati di me" mi rivolsi a Yuuki.
    "Certo professore"
    Sorrisi, mi sarei divertito con lei ne ero sicuro.


    Ed ecco il nuovo capitolo come vi sembra?
    Forse non è un granché.
     
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  8. Cassandra Blacke89
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    non è un granchè stai scherzando spero è bellissimo però cisono alcuni errorucci qui e là rileggila! voglio il continuo
     
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    ah detto da te è un complimento, per il momento sono demoralizzata sul fatto delle altre ff sull altro sito, mi sono sfogata un poco
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  10. Cassandra Blacke89
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    eehhhhhhhhhh?! che3 sta succedendo su efp?
     
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    nulla e che nessuno mi dice come è sembrata la storia 2il filo rosso del destino" credo che la sto complicando e tutti levano l acqua-
     
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  12. Cassandra Blacke89
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    la prima sono io che non sta capendo i passaggi che fai... 1 anticipa con un sunto ciò che succederà il capitolo successivo
     
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  14. Cassandra Blacke89
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    si intendo del filo del destino eh nn qua !
     
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    si lo capito.
     
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