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Sicuramente Haruka e Juuri... due delle figure che meglio si fanno portavoci, a mio avviso, dell'abilità della Hino nel tracciare ritratti vividi ed efficaci anche tramite poche, veloci pennellate. E' stata sufficiente una breve scena all'inizio del capitolo 38, alcune immagini sfocate dal ricordo che li ritraggono insieme qua e là, per suggerire al lettore la profondità dell'amore che li lega, in un momento visivamente ispirato a Romeo e Giulietta, in cui il parallelismo con la celebre coppia di amanti pare voler suggellare senza timor di smentita l'affinità fra quest'ultimi ed i due Kuran, nei termini di un sentimento assoluto e totalizzante. Bellissima anche la prospettiva "familiare" in cui i due vengono inscritti dall'autrice, sempre attenta a presentarli non soltanto nelle vesti di marito e moglie, ma anche di genitori, fino all'ultimo momento (ho adorato il riferimento di Haruka ai "frutti dell'amore" suo e di Juuri, che riprende in unico soffio sia la preoccupazione per i figli sia la consapevolezza che legame che lo unisce alla donna). Diciamo che attendo con impazienza i flashback... non vedo l'ora di veder tratteggiate le vicende della coppia, con Rido di mezzo.
Mi piacciono moltissimo anche le dinamiche riguardanti Ichiru e Shizuka, coppia di cui mi sono innamorata soprattutto leggendo l'extra loro dedicato e osservando l'atteggiamento assunto dal ragazzo, dopo la morte dell'amata. Se, da parte di lei, non riesco a vedere un effettivo sentimento romantico (più perchè sembra prendere in considerazione l'idea di provarlo troppo tardi, che perchè le fosse realmente impossibile sentire per lui qualcosa del genere), ma un attaccamento molto forte che pare aver sempre e consapevolmente cercato di trattenere entro confini ben precisi, il modo in cui lui se ne scopre innamorato ha del commovente... poichè non si limita, a mio avviso, a ricercare in lei la figura di un'amante, ma anche quella di una madre, di un punto di riferimento saldo che i suoi familiari non erano stati in grado di donargli. Un sentimento a carattere universale, insomma, che si traduce in una devozione altrettanto incrollabile e priva d'esitazioni, tanto più toccante quando lo vede sacrificare la propria vita pur di assicurare giustizia alla memoria della donna (mi ha colpita particolarmente il fatto che Ichiru chieda al fratello di non odiare Shizuka, poichè lei è stata sempre molto buona con lui... non so, ho trovato estremamente tenero questo suo non sopportare, forse, che l'altra persona a sè più vicina odi colei che più gli è cara).
Ciò non toglie che io shippi fortemente anche la Kain/Ruka, sia perchè mi piacciono entrambi i personaggi presi singolarmente sia perchè quel poverino di Kain si merita una ricompensa dopo tale infinito calvario XDDDDDDDD (si conoscevano fin da bambiniiiiiii! Non oso pensarci, 'sto poveretto ne avrà sopportate di tutti i colori!). Un po' meno la Shiki/Rima, ma soltanto perchè il miciotto lo vorrei con Ichijou XPPPPPPPP.
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